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Prima partenza 6 aprile 2009 ore 20.00, poi 9 aprile, 9 maggio ed in fine 20 giugno, questa è il quarto gruppo C.N.G.E.I. Sezioni del Trentino Alto Adige che parte con destinazione L’Aquila.
Il viaggio è lungo, per chi come me c’è già stato, è ricco di speranza di ritrovare le cose migliori di come si sono lasciate e così è, almeno all’apparenza. Il Campo a Coppito, gestito da scout C.N.G.E.I. ed A.G.E.S.C.I. appare migliore. Ci sono la ludoteca, le docce, uno splendido angolo giochi per i bambini con le piscinette, il porticato lungo i container per ripararsi dalla pioggia e dal sole e poi tutte le tende sono fornite di aria condizionata e riscaldamento, allora è vero! avevano ragione quelli che dicevano che a L’Aquila ora stanno meglio di noi e io che arrabbiata sostenevo il contrario, in effetti io non ce l’ho l’aria condizionata e la piscina per i bambini a casa.... Poi mi fermo a ragionare: Si, ma io ho una casa.
E così si apre una nuova giornata, ognuno di noi viene destinato al proprio ruolo, i lavori sono tanti, chi al campo in cucina, in ludoteca, alla manutenzione o ai container e chi fuori a inserire nel computer i tanto attesi risultati dei controlli per l’agibilità delle case, chi al COM1 per la registrazione dei volontari e chi al call center assistenza alla popolazione.
Ognuno di noi ha vissuto la propria esperienza mettendoci tutto l’impegno, tanto nella sbucciatura delle patate, quanto nel far divertire i bambini o anche semplicemente nell’ascoltare le persone che hanno un estremo bisogno di raccontare.
Di certo, bene non ha fatto l’ultima scossa forte di lunedì 21... Molte persone rientrate in casa sono tornate in tendopoli, non perchè si sta meglio ma se non altro si attenua la paura di rischiare la vita.
Una settimana è volata, anche se a Coppito il tempo scorre lento, e con l’avvicinarsi della partenza si comincia a riordinare le idee, riaffiorano i vissuti di una settimana, volti, sorrisi, lacrime, voci, occhi pieni di forza e orgoglio o stanchi e vuoti alla ricerca di un sostegno, case distrutte che sembra che piangono come i rioni ed i paesi ancora deserti, tanta stanchezza... È ora di tornare a casa, si perchè io ce l’ho una casa dove tornare.
Eppure, sò di essermi dimenticata lì qualcosa o forse la sensazione è opposta, ho il dubbio di aver portato via qualcosa che mio non era. Certo è che stranamente, nonostante il nodo in gola, mi sento felice. Abbiamo avuto l’opportunità di poter fare qualcosa di buono, di udire e poter godere del rumore di un sorriso che è più intenso e forte di mille belle parole, parole che non sempre escono pronte ed a volte risultano inutili.
Un sorriso a Coppito non lo si nega nessuno.
Ringraziamo tutti quelli che hanno vissuto con noi quest’avventura, volontari di tutta italia, quelli che hanno lavorato da casa per far si che possa esserci questa carovana di solidarietà, quelli che sono venuti prima di noi e quelli che ancora verranno, perchè l’emergenza in Abruzzo è tutt'altro che finita. Al momento dei saluti le persone dicevano: "Grazie di tutto, non vi dimenticatevi di noi" Questo non sarà possibile.
E a chi avesse il dubbio di partire dico: Esperienza da fare, rifare e ripetere ancora.... con una piccola controindicazione: Purtroppo si corre il rischio di lasciarci il cuore.
Iaia, Cri, Mary, Gianky