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Accoglie i bambini dagli 8 agli 11 anni, l’età in cui la “fantasia” ha il sopravvento su qualsiasi altra realtà; invece d'inculcare direttamente principi morali, il Lupettismo educa i( bambino dal di dentro, piuttosto che istruirlo dal di fuori; offre giochi ed attività che, mentre sono attraenti per il Lupetto, lo educano dal punto di vista morale Caratteristica dei metodo scout in generale e dei Lupettismo in particolare, è quella di proporsi di raggiungere i propri fini, permettendo contemporaneamente al ragazzo di realizzare i suoi.
Il Capo Branco deve “entusiasmare” il ragazzo nella giusta direzione, infondere in lui il giusto spirito di emulazione con il suo esempio personale.
Scrive B.P. che già il vecchio Platone diceva che “c'è dei bene innato in ogni ragazzo” e il compito dell'educatore dovrebbe essere quello di sviluppare questi istinti naturali di virtù con attività adatte.
L'obbiettivo dei Capo Branco è pertanto quello di lanciare queste energie e questa buona volontà verso la giusta direzione. Egli deve però, per far questo, creare attorno a questa buona volontà nascente, l'ambiente adatto per il suo sviluppo.
Nel Branco ci dev'essere quiescenza diretta e volontaria ad un insieme di abitudini, ad un determinato modo di fare, di pensare, di comportarsi.
C'è sottomissione cordiale e soprattutto fraterna verso i Capi ed i compagni, che si chiamano “fratellini”, perché il Branco è una famiglia, anzi una Famiglia Felice!
In questo modo la personalità infantile non subisce più passivamente l'influenza dell'ambiente esterno, ma io assorbe poco a poco, come una pianta che assorbe con le radici gli elementi essenziali alla sua vita.
La fantasia viene sfruttata ad arte, immergendo i Lupetti in un mondo fantastico: la Giungla di Kipling, dove i personaggi corrispondono ad altrettante tipologie di uomini ma, soprattutto v'é una presenza invisibile che domina e dirige e guida tutte le loro azioni: la Legge della Giungla.
La Giungla offre l'ambiente ideale per il gioco del Branco: ambiente fantastico in quanto derivato in noi dalla fantasia ed a questa facente appello nel Lupetto, nel quale il Capo Branco trova il suo posto.
I Lupetti sognano ad occhi aperti la storia, giocandola, e vengono naturalmente portati ad agire secondo i suoi personaggi, ne assimilano, ammirandole, le virtù, ed apprendendo a fuggirne, disprezzandoli. i difetti.
Come Mowgli abbandona il Branco quando ha ormai raggiunto un “carattere forte” e sente il richiamo della sua comunità naturale: gli uomini; così il “Lupetto”, acquisita una certa padronanza di sè e convinto d'essere capace di fare sempre “del suo meglio”, abbandonerà il Branco, ambiente fantastico popolato di tipi di riferimento, per salire al Reparto e vivere il periodo dell'avventura.
Gianfranco Trevisan Sez. C.N.G.E.I. di Bolzano