La storia

Tappe dei nostro cammino

Come primo Presidente era stato nominato il cav. Marco Piovan, padre dell'esploratore Virgilio, morto prematuramente nei 1921, alla vigilia dei primo campeggio organizzato dalla nostra sezione a S. Giacomo sui monte Baldo. A Piovan si affiancava Alessandro Lenner ed assieme iniziavano l'attività scoutistica della sezione. In poco tempo gli iscritti raggiungevano le trenta unità. La sezione veniva riconosciuta ufficialmente dalla Sede Centrale di Roma il 6 maggio 1919.

Giovani Esploratori in UniformeLa prima sede si istituiva in via Tartarotti all'ultimo piano dei palazzo Todeschi, da dove passava poi in casa Baroni a fianco dei Municipio, quindi in un locale del palazzo dell'istruzione in corso Bettini e per ultimo in uno scantinato dell'istituto Magistrale in corso Rosmini, ove si metteva a disposizione dei ragazzi anche la retrostante palestra.

In questo periodo iniziale di vita della sezione, l'attività si rivolgeva, come si è accennato, ai campeggi.

Il materiale necessario, cioè tende, coperte, brandine, pentolame ecc., veniva fornito dalle truppe di stanza in città e trasportato con i loro muli e relativi conducenti, di volta in volta messi a disposizione della sezione.

Non si contano i cittadini di ogni ceto che, in un modo o nell'altro, intervenivano con aiuti di vario genere, affiancando e sostenendo l'attività della sezione. Capo Reparto era Mario Deflorian, fratello di Silvio, che in seguito, avrebbe coperto un ruolo molto importante nella sezione; Arrigo de Bertoldi di Borgo Sacco copriva la carica di Vice Capo Reparto.

In sintonia con la didattica scoutistica, durante il campeggio si svolgevano lezioni di studio dei terreno, orientamento diurno e notturno con e senza bussola, studio della flora e fauna dei luogo, preparazione di attrezzature di fortuna per il pernottamento ed il soggiorno in montagna, uso delle corde e dei nodi per arrampicata, pronto soccorso e pratica di cucina, gare di resistenza nella corsa ed in altri esercizi ginnici.

Dal 1919 al 1927: dalla nascita alla chiusura: nove anni di intensa attività

Crediamo di fare cosa gradita nel riportare integralmente uno scritto di allora, che accenna brevemente alla nascita della sezione, alla sua breve ma intensa attività ed alla sua forzata chiusura. Questo articolo ci riporta ai sentimenti che animavano gli scout. Sentimenti che non sono mutati nel tempo e che si tenta di concretizzare in queste pagine, dopo settanta anni di attività.

Con gli sci nei pressi di Serrada

"Era stata fondata non appena rasserenatosi il cielo dalle nubi della guerra da un sottufficiale, di cui purtroppo è andata perduta ogni traccia. Egli gettò il seme fecondo dello scoutismo roveretano ed il primo nucleo di esploratori che ebbero l'onore di indossare il camicciotto verde andò ingrossandosi sempre più, tanto da diventare una fra le sezioni più vitali d'Italia.

Con l'appoggio morale e materiale dell'autorità militare, che aveva portato il tricolore anche entro le nostre mura, sbrecciate e sanguinanti, la sezione potè affrontare in pieno la vita scoutistica, precorrendo i tempi, soprattutto sul terreno degli sport invernali e dei campeggi, oggi tanto di moda. Infatti in quegli anni ormai lontani, ma sempre vicini al cuore, gli scouts di Rovereto, sull'esempio delle tradizioni dello scoutismo nordico, per primi effettuarono numerosi campeggi alpini, destando la curiosità e l'ammirazione di coloro che ebbero l'occasione di poterli visitare, e per primi diedero l'assalto, assieme a pochissimi dilettanti, ai campi di neve sugli altopiani.

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